Expo: la fame nel mondo dov'è finita?

Expo: la fame nel mondo dov'è finita?

Ha aperto EXPO 2015, il grande evento che per sei mesi vede Milano al centro del pianeta. Il tema centrale dovrebbe essere “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, secondo gli organizzatori dovrebbe essere un’opportunità per riflettere sul diritto al cibo sano, sicuro e nutriente per tutti, visto che 805 milioni di persone al mondo sono ancora cronicamente denutrite, mentre altri due miliardi di persone sono malnutrite.

di Carlo Bridi

Sono questioni vitali delle quali si parlerà in questi sei mesi, che dovrebbero avere come bussola di riferimento la “Carta di Milano”, un documento molto dettagliato di nove cartelle presentato il 28 aprile nell’Aula Magna della Statale di Milano e che potrà essere sottoscritto - nei sei mesi dell’EXPO’- da tutti: rappresentanti di Governi e Paesi, ma anche di imprese e di cittadini del mondo per essere poi consegnato integrato e corretto secondo le proposte che emergeranno al segretario generale dell’ONU Ban-Chi-Moon il prossimo 16 ottobre. La “Carta di Milano”, è stata redatta con il contributo di oltre 300 esperti accademici ed imprenditoriali della filiera alimentare mondiale riuniti in una serie di “Tavoli” di una quarantina di persone coordinata dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina. Essa evidenzia tutti i paradossi alimentari del nostro tempo: dal fatto che 160 milioni di bambini sono in stato di malnutrizione con la conseguenza della crescita danneggiata e ritardata, ma non solo, secondo l’Unicef tre milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno perché denutriti, mentre oltre un terzo dei bambini del mondo sono in sovrappeso o hanno problemi di obesità, ora, ha affermato Papa Francesco in un vibrante messaggio: “è urgente globalizzare la solidarietà”.

Un grande spazio è riservato al tema degli sprechi del cibo, tema questo affrontato con grande competenza ed esperienza dal prof. Andrea Segrè, neo presidente della Fondazione Mach. Questo documento, afferma Segrè, potrà avere il seguito da tutti auspicato se ciascuno farà la propria parte. Per questo egli ritiene strategico un forte impegno delle scuole sul fronte dell’educazione alimentare, “cosa che abbiamo richiesto in occasione della presentazione della Carta, ed alla quale i Ministri presenti hanno assicurato il loro pieno appoggio”, afferma. Ma secondo il professore, dovrebbero essere degli istituti scolastici, che in forma sperimentale, prevedono già dal prossimo anno scolastico dei percorsi interdisciplinari su questo tema, ma devono essere formati insegnanti e bambini, la materia deve però entrare nei programmi scolastici.

Il primo passo ora al quale tutti possiamo dare il nostro contributo deve essere quello dello stop agli sprechi, in un anno 1,3 miliardi di tonnellate di cibo prodotto vanno sprecati, ma deve cambiare anche il nostro stile di vita, e dobbiamo puntare ad una migliore gestione delle risorse.

Tenere insieme piacere e sussistenza, è la sfida di EXPO 2015, il sistema alimentare globale deve essere ripensato radicalmente, perché l’umanità è ammalata di cibo: chi ne ha troppo e chi troppo poco. Non è una questione di carità, ma di giustizia, afferma Fernando Guerrieri della Fao, la disuguaglianza non è solo ingiustizia, ma scardina equilibri e non conviene a nessuno. Dobbiamo con urgenza aumentare del 70% il cibo nel mondo, ma ancora più urgente è ridurre gli sprechi, che da soli sarebbero sufficienti per sfamare 2 miliardi di persone.

Ma osservando le prime indicazioni che emergono nei vari padiglioni pare che l’obiettivo dello “Sfamare il pianeta energia per la vita”, sia rimasto in un angolo in molti casi, obiettivo di tutte le aziende, come degli enti pubblici presenti è quello di promuovere i propri prodotti, i propri territori.

Copertina2
  26 Maggio 2015
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