I profughi siriani in Libano

Abbiamo ricevuto in questi giorni una lettera dall’Abate Marcel Abi Khalil che ci racconta quella che è la situazione nel suo paese, il Libano:

“L’anno 2014, carico di tante speranze per un futuro in Medio Oriente, fu offuscato, purtroppo, da un mucchio di delusioni e di guerre che hanno contrassegnato il nostro paese, il Libano, nei mesi recenti appena passati, soprattutto a causa della guerra civile in Siria e della situazione in Irak che ha sradicato i nostri fratelli cristiani irakeni, presenti nella pianura di Ninive e a Mossoul da ben duemila anni. Purtroppo attraversiamo oggi, noi cristiani del Libano, una situazione delicatissima e precaria a causa della guerra in Siria e in Irak che ha provocato l’arrivo nel nostro paese di ben un milione e mezzo di profughi siriani ed irakeni… La nostra situazione politica è molto incerta a causa della partecipazione di Hezbollah alla guerra in Siria, che ha provocato fino ad oggi dieci attentati micidiali con autobombe seminate nei centri abitati di Beirut e Tripoli… Siamo senza presidente della repubblica da ben 4 mesi, il parlamento non tiene le sue riunioni da ben sei mesi e il vuoto politico minaccia tutte le istituzioni del Libano. Il nostro popolo è stanco, sfiduciato e disperato. Tante famiglie cristiane non possono sopravvivere senza l’aiuto della Chiesa. Ho nella mia parrocchia di Dir-El-Kamar più di cento anziani poveri libanesi e altrettanti profughi siriani e irakeni cristiani affamati, senza risorse, perché non ricevono nessun aiuto dallo stato. Ho creato per questi anziani e profughi l’opera assistenziale 'Pranzo caldo per anziani e profughi della parrocchia di Deir-El Kamar'. Una volta la settimana e per tutto l’anno, raduno queste persone e offro loro un pranzo nella sala parrocchiale. Spero di poter continuare questa opera di carità …”

Se vuoi parlare con Tatiana Brusco, scrivi a: trentino.solidarieta@provincia.tn.it