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Follow-up evento – Sfide globali per il personale sanitario

Follow-up evento – Sfide globali per il personale sanitario

L’iniziativa si è svolta a Trento lo scorso 11 giugno presso l’Auditorium del Centro per i Servizi Sanitari e ha coinvolto circa 80 professionist* e volontar* del mondo sanitario e del Terzo settore, nell’ambito dei progetti SurvEthi e Educare alla cittadinanza e alla salute globale, co-finanziati dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo . L’obiettivo dell’evento era comprendere i collegamenti esistenti tra sfide globali (come cambiamenti climatici e migrazioni) e salute.

Gli attuali cambiamenti climatici si caratterizzano sempre più per una velocità di surriscaldamento del clima, del tutto nuova sia per intensità (si pensi alla Tempesta Vaia dell’ottobre scorso) che per frequenza. Lo stesso comportamento dell’essere umano è causa di squilibri che sfociano in conflittiper l’accaparramento di risorse (come acqua o cibo), in migrazioni forzate e in ingiustizie sociali. Aspetti apparentemente banali, come un elevato consumo di carne, sono corresponsabili ad esempio del c.d. land grabbing. Un fenomeno che colpisce soprattutto i Paesi più poveri ed è strettamente collegato alla necessità di produrre mangimi destinati agli allevamenti di bestiame. I quali, a loro volta, contribuiscono alle elevate emissioni di CO2 e di conseguenza al surriscaldamento globale.

Quale modello di sviluppo stiamo dunque rincorrendo? Un modello[1] che necessita di un ripensamento radicale. I 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 sono un punto di partenza importante per invertire tutti quei determinanti socio-economici (disoccupazione, scarso o limitato accesso alle cure, ecc.) che contribuiscono a favorire i cambiamenti climatici. L’assunzione di uno stile di vita sostenibile, che tenga conto dei limiti delle risorse esistenti, non può però partire solo dalle politiche. I singoli individui devono imparare a modificare le proprie abitudini, sia nella vita privata sia nel lavoro. In ambito sanitario, ad esempio è compito degli operator* sanitar* ”inserirsi utilmente nella comunità di riferimento, averne cura, intenderne i problemi di malattia e difenderne il diritto alla salute”[2]. Non è la quantità che determina la qualità di un servizio offerto (in qualsiasi settore) ma le competenze, comprese quelle emozionali e sociali. La capacità di ascolto favorisce una sorveglianza e un controllo sullo stato di salute e benessere globale di chi si ha di fronte da non sottovalutare.

L’ultima parte dell’evento è stata dedicata alle c.d. malattie riemergenti (tubercolosi, morbillo, infezione da HIV, ecc.), che si riaffacciano in Italia e nel mondo per un insieme di concause legate alla crescita della popolazione, alla suscettibilità alle infezioni (anche per l’insufficiente copertura vaccinale), alla comparsa di resistenza agli antibiotici, ai viaggi e alle migrazioni, al commercio internazionale, ai cambiamenti climatici e sociali. Fondamentale per invertire il trend è la nostra capacità di risposta nell’investire nello studio e nella sorveglianza delle malattie infettive, combattere le diseguaglianze di accesso ai servizi sanitari e intervenire sui determinanti sociali della salute.

 

VIDEO REALIZZATO DA CINFORMI

PROGRAMMA DELL’EVENTO

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[1] Sviluppo inteso per lo piĂą occidentale, ndr.

[2] “Una facoltà di medicina capovolta”, Maccaro G, ed. 1971

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  10 Luglio 2019
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