Una diga può cambiare la vita

A volte le opere dell’uomo possono servire a modificare in meglio pure l’ambiente, riuscendo a invertire “equilibri” ambientali che in realtà generano danni ecologici gravissimi per la vita di uomini e animali. E' quello che può succedere nel Sud del Senegal dove una diga puà cambiare la vita di migliaia di persone. Un progetto portato avanti  dall’Onlus Balouo Salo. La strada è ancora lunga, ma le premesse per arrivare alla meta ci sono tutte.

di Raoul Vecchio

Il progetto sviluppato dalla onlus consiste infatti nel costruire, insieme alla popolazione beneficiaria, un diga in terra che cambierà la vita a 80.000 persone. Le ragioni di intervento nascono da un’appurata emergenza umanitaria e ambientale che si verifica nella Regione di Sedhiou, nel sud del Senegal, e che determina gravissimi disagi alimentari, sanitari ed economici in più di 350 villaggi. Questi disagi sono dovuti al fenomeno di “intrusione salina”, come conseguenza della siccità del Sahel. Tale fenomeno consiste nella risalita delle maree dell’Oceano Atlantico sul fiume Casamance, sino a 250km dalla foce, rendendo le sue acque cinque volte più salate del mare. La conseguenza è un disastro ecologico! Queste maree inondano purtroppo anche le vallate o i defluenti del Casamance dove prima della siccità si praticava l’agricoltura. Nella vallata di Tanaf , una delle più grandi del Casamance, più di 10.000 ettari di risaie sono ormai distrutti e la falda acquifera contaminata. La mancanza di agricoltura in una zona esclusivamente rurale comporta gravissimi problemi alla popolazione che soffre malnutrizione, e povertà per mancanza di lavoro agricolo, mentre la contaminazione dell’acqua dei pozzi comporta malattie, difatti il 70% di queste è dovuto all’acqua dei pozzi contaminata.

Oltre gli aspetti costruttivi che implicano una progettazione tradizionale integrata all’uso e l’ottimizzazione dei materiali locali (argilla, laterite, sabbia), ciò che rende sostenibile e innovativo il progetto è il fatto di puntare con coerenza e determinazione su una dimensione cooperativa che coinvolga per davvero le popolazioni locali. Più di 20.000 persone locali dei villaggi di Tanaf, Sambacounda, Tambacounda, Simabdi, Baghere, Kegnimacounda, Simbandi, Dioudoubou e Boukarkounda, verranno formati per prendere parte alla realizzazione.

Il progetto Balouo Salo è stato difatti condiviso e riconosciuto dai più importanti enti locali e regionali di Sedhiou, con consensi anche a livello nazionale. L’implicazione di tali professionalità accresce l’attivazione di un sistema di cooperazione e scambio culturale, che favorirà la messa in opera del progetto ove tutti i partecipanti collaborano spontaneamente per la sua realizzazione.

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Questo sistema di cooperazione ha permesso l’istituzione del “Collettivo di rivitalizzazione della vallata di Tanaf”, composta dai sindaci dei 5 comuni beneficiari, insieme al presidente della Camera di commercio di Sedhiou, a me, in qualità di presidente dell’Associazione Balouo Salo, e i più importanti anziani dei villaggi beneficiari. Questo Collettivo è un ente no-profit che si occuperà di alcuni aspetti di messa in opera del progetto in Senegal, la formazione e la sensibilizzazione, e di progetti complementari alla realizzazione del ponte-diga, come la rimessa in valore delle risiere. Il materiale di progetto composto da un dossier di 460 pagine, tavole illustrative e di formazione, è attualmente esposto nel Comune di Tanaf, nella Camera di Commercio di Sedhiou e nei più importanti villaggi beneficiari, per essere visibile a tutta la popolazione e ai soggetti interessati a cooperare.

La popolazione è il cuore della realizzazione! Per compiere l’opera, è necessaria la partecipazione attiva della popolazione beneficiaria, che si riconoscerà nel ponte diga, comprendendo le metodologie di messa in opera e gestione delle risorse per ottimizzare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e quindi dei benefici in termini di agricoltura, sanità ed economia.

La popolazione, che per il 98% ha una formazione prettamente familiare votata all’agricoltura, desidera conoscere tutte le fasi di messa in opera e gestione della risorsa diga. Per raggiungere tale traguardo sono previste varie fasi di formazione, pre cantiere, durante il cantiere e post cantiere, ciascuna con un proprio programma formativo, sviluppato in collaborazione con enti e services locali, docenti universitari, sociologi e psicologi italiani.

Nei mesi di maggio e giugno 2015 è stata fatta una prima fase di formazione preliminare, destinata alla divulgazione del progetto sotto un aspetto tecnico generale, un aspetto organizzativo più dettagliato con le metodologia di attuazione e i processi di cooperazione partecipata, al fine di responsabilizzare e sensibilizzare la popolazione. Sono state fatte due sedute di formazione nei villaggi cardine della realizzazione: Sanoufily e Sambacounda Santo, ove si sono riunite i maggiori rappresentanti e anziani dei villaggi limitrofi, attivando un processo di divulgazione a catena, grazie anche alla nomina dei “rappresentanti” del progetto, cui è stato donato il dossier di progetto.

La divulgazione del progetto è stata effettuata anche nel villaggio di Tanaf come fulcro dei lavori, e sede del Collettivo di rivitalizzazione della vallata, nel capoluogo regionale di Sedhiou e nel dipartimento di Goudomp. In totale sono state formati quasi 600 adulti, e sensibilizzati altri 2.200 abitanti locali.

Degli 80.000 beneficiari del progetto Balouo Salo, 50.000 sono bambini. Quando questo grande sogno sarà realizzato, saranno gli anziani e le donne a gestire la diga e le risaie che nasceranno, ma a godere dei suoi benefici saranno i giovani di oggi. Quelli che oggi siedono nei banchi di scuola, guardano la madre in cucina, o vengono da essa allattati, un giorno saranno sindaci, anziani del villaggi, o i responsabili della diga Balouo Salo. Il futuro è dei bambini, e sono loro che renderanno migliore il mondo. Per questo motivo le scuole e i giovani sono parte del progetto, attraverso un programma di sensibilizzazione e formazione.

Sono anche partite lezioni sulla cooperazione nelle scuole di Ziguinchor, Sedhiou e Tanaf. E’ stato spiegato il valore e significato della cooperazione, quali sono i principi che la alimentano e che la rendono uno strumento sano e pulito per lo sviluppo, favorendo al tempo stesso lo scambio culturale. E’ stato illustrato il fenomeno di intrusione salina, le problematiche che determina e i metodi per affrontarlo, utilizzando il progetto Balouo Salo come esempio cooperazione. Il coinvolgimento infantile nel progetto Balouo Salo comprenderà visite in cantiere, seminari e laboratori didattici, per le scuole della vallata di Tanaf.

Fonte: Unimondo

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  24 Agosto 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso