Turismo responsabile, la speranza dell’Amazzonia

Il fiume corre adagio in direzione sud. Seduto a prua della sua canoa di legno, Josè deve remare più forte per contrastare la corrente. E’ quasi a casa, già intravede il villaggio di palafitte e i bambini che giocano a riva. La foresta intorno, a quest’ora del giorno è silente. «E’ il sogno di una vita che si realizza» quasi sussurra. Sembra commosso, al solo pensiero che la sua terra possa davvero, finalmente, essere salva per sempre.

di Emanuela Evangelista

Siamo allo Xixuau, 500 chilometri a nord ovest di Manaus e 50 chilometri a sud dell’equatore, nello stato brasiliano di Roraima, in Amazzonia. Qui la devastazione non è ancora arrivata, ma spinge alle porte. Foresta vergine, incontaminata. E acqua così pura che puoi berla.

I locali chiamano sé stessi ribeirinhos, abitanti del fiume. Perché da questo dipendono per la propria sopravvivenza, come dalla foresta, che tanti anni fa hanno deciso di proteggere. «Sono stato un bracconiere in passato» racconta Josè «oggi lavoro con i turisti che vengono a visitare lo Xixuau». Oggi, a 43 anni, è tra le guide più esperte, accompagna gli ecoturisti nelle escursioni in canoa e conosce tutti i luoghi segreti in cui si possono ammirare lontre giganti e delfini rosa, naturalmente senza causare loro alcun disturbo.

La storia dello Xixuau inizia più 20 anni fa, quando i primi nativi decisero di creare una associazione e sfidare il potere dei politici locali, contrari alla preservazione della foresta. In Amazzonia, più di un milione di ettari di foresta è rasa al suolo ogni anno: un’estensione superiore a quella della Corsica. L’invasione inizia sempre con l’apertura di nuove strade. Il taglio di legname pregiato è il primo anello della catena devastatrice, a cui fa seguito l’incendio doloso che prepara il terreno per l’occupazione agricola e gli allevamenti.

Lo Xixuau è ancora intatto. I nativi, insostituibili custodi della foresta, hanno lottato contro la deforestazione, cercato e trovato l’appoggio di organizzazioni straniere e sono riusciti a cambiare il corso della storia. Hanno costruito ambulatori, scuole e installato una connessione internet alimentata da pannelli solari. Hanno puntato sulla formazione e oggi insegnanti e infermieri sono nativi, formati in città e tornati sul fiume col loro bagaglio di sapere. Hanno combattuto la povertà avviando attività redditizie che non danneggiano l’ambiente, come il turismo sostenibile.

Fig. 5

Gli abitanti della Xixuau oggi vivono grazie all’ecoturismo, ospitano piccoli gruppi provenienti da tutto il mondo e reinvestono i proventi in beni utili per tutta la comunità. "Questo modello ci ha consentito la protezione di quasi 200mila ettari di foresta» afferma con orgoglio Aluisio Barroso Do Nascimento, uno dei coordinatori del progetto «E’ una regione prioritaria per la conservazione della diversità biologica in Amazzonia, ricchissima dal punto di vista ambientale".

La combinazione di acque cristalline del Rio Jauaperi, acque bianche del Rio Branco e acque scure del Rio Negro crea un’elevata diversità di piante e animali. Giaguari, lontre giganti, formichieri, l’aquila reale, il caimano nero, la scimmia ragno, sono solo alcune delle numerosissime specie che popolano la regione. Secondo il WWF-Brasile, recenti studi indicano l’esistenza di specie endemiche, ovvero specie che esistono solo in questa regione perché si sono adattate alle peculiari condizioni locali.

In questi anni di sfide e successi, il piccolo villaggio di Xixuau ha potuto contare sull’aiuto di numerose organizzazioni internazionali, tra cui soprattutto la Provincia Autonoma di Trento, principale sostenitore del progetto dal 2008. Anni di collaborazione, che hanno portato alla costruzione di nuove strutture di accoglienza per i visitatori, rigorosamente in legno e in stile indio, oltre alla donazione di due imbarcazioni, un piccolo fuoribordo veloce e un battello più grande per il trasporto degli ecoturisti da Manaus. E poi tante iniziative umanitarie, tra cui il rifornimento periodico di medicinali per gli ambulatori locali e le attività educative per i bambini indigeni.

Ponte tra le istituzioni trentine e la realtà amazzonica è stata l’associazione Trentino Insieme, nata a Roveré della Luna, un comune a nord di Trento. Un piccolo gruppo di persone che ha creduto al sogno di una vita migliore per gli abitanti delle foreste. Grazie al turismo responsabile, oggi chiunque può visitare lo Xixuau, vivere un’esperienza unica a contatto con la popolazione nativa, nel cuore dell’Amazzonia.

Chi desiderasse prendere contatti con l’associazione Trentino Insieme per avere maggiori dettagli sul turismo sostenibile e sugli altri progetti, può visitare il sito http://www.trentinoinsieme.org/come-aiutarci  o scrivere a chiara_tosi@yahoo.com.

Emanuela Evangelista, coordinatrice progetto in Amazzonia per l'associazione Trentino Insieme

  16 Luglio 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso