Tifone Yolanda, dall'emergenza alla ricostruzione

Tifone Yolanda, dall'emergenza alla ricostruzione

La notizia è arrivata in questi giorni: sono state consegnate le prime casette ai terremotati delle Filippine, rimasti senza tetto 14 mesi fa, nel novembre 2013, dopo che il Paese fu investito dal tifone Yolanda. Il super uragano, conosciuto anche come tifone Haiyan, è stato uno dei piĂą forti cicloni tropicali mai visti. I venti raggiunsero i 240 km/h. Il bilancio fu devastante: 16 milioni di persone coinvolte, migliaia e migliaia di morti e dispersi. Le abitazioni colpite furono oltre 1.140.000, di cui 551mila completamente distrutte. Il numero maggiori di morti e feriti fu registrato nella regione di Visayas, specificatamente nella zona di Samar e dell’intera provincia di Leyte e nel capoluogo Tacloban, completamente distrutto. Proprio a Tacloban era in visita meno di un  mese fa Papa Francesco. Ai sopravvissuti del tifone Yolanda ha detto, dal palco davanti a una folla immensa: “Dovevo essere qui con voi”.

Solo a Tacloban ci furono nel 2013 oltre 10 mila morti, tutte le strutture, compreso l’aeroporto, furono devastate. Tutte le linee di comunicazioni interrotte.

In quel periodo partì una sottoscrizione, anche fra i dipendenti della Provincia, Comuni e di altri enti pubblici trentini, vi aderirono anche le associazioni imprenditoriali, i sindacati, la Federazione delle cooperative, la Croce Rossa e molti altri. Proprio Tacloban e l’isola di Visayas sono i luoghi di intervento dei progetti trentini. A Leyte gli Amici della neonatologia trentina stanno fornendo attrezzature a cinque centri sanitari. Per fare un esempio: più di 850 centri sanitari e ospedali avevano, ma hanno ancora, la necessità di attrezzature o di essere ricostruiti, dopo il tifone.

La Fondazione Canossiana sta realizzando una decine di piccole abitazioni in muratura di 24 e 30 metri quadrati, su un’area di quasi 11mila metri quadrati. Casette che sono in via di costruzione anche dal Gruppo Autonomi Volontari per la cooperazione e sviluppo del Terzo mondo, ma sull’isola di Mindoro. Trenta casette che sta ultimando anche l’Associazione Via Pacis. MandacarĂą ha, invece, preferito il bambĂą come materiale di costruzione delle abitazioni. Una solidarietĂ  che ha lasciato il segno nella popolazione locale.

  20 Gennaio 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso