Nepal, lo scalatore Corradini: i "miei" alunni sono tutti salvi

"La nostra scuola a Randepu in Nepal non ha subito danni, non ci sono vittime o feriti", parla il famoso alpinista Mario Corradini.  

di Gianluigi Sala

Mario Corradini è un famoso alpinista trentino, scalatore di molte vette himalayane. Con il Nepal ha un rapporto d’affetto che dura da molti anni e che si è trasformato in impegno di solidarietà con quella popolazione. Nel 2011 ha fondato l’associazione Ciaonamastè, che in nepalese significa “mi inchino a te”, per aiutare la comunità di Randepu, un villaggio alla base dell’Himalaya, quattro giorni dall'aeroporto di Katmandu: due giorni con jeep e due giorni a piedi. Lì, ha finanziato la costruzione di una scuola primaria, di cui era sprovvista tutta la valle, per 30 ragazzi, e un punto medico. Il villaggio sopravvive nonostante la sua condizione d’isolamento e la lontananza dai servizi pubblici. I contatti con Randepu li tiene l’amico di Corradini, Bhim Bahadur Basnet, pure lui guida alpina e suo uomo di fiducia che segue da vicino le attività di Ciaonamastè.

Corradini, è riuscito a mettersi in contatto con Bhim Basnet?

Ho avuto molte difficoltĂ , credo di aver provato almeno 50 volte, poi sono riuscito a parlarci.

Come sta?

Mi ha detto che la sua famiglia sta bene, non ci sono feriti e che nel villaggio di Randepu, nel distretto di Mukli, nella parte bassa della valle del Solokhumbu, dove c’è la scuola, non ci sono problemi. La scuola è in piedi, ora le lezioni sono state sospese per un paio di settimane, ma mi hanno assicurato che la scuola è a posto. Randepu, pare, non abbia subito danni.

Ma il villaggio Ă¨ ai piedi dell’Himalaya dove sono avvenute valanghe e crolli?

Sembra strano, perché siamo sotto la direttiva della valle dell’Everest, ma per fortuna Randepu è stato risparmiato. Langtang, uno dei luoghi più colpiti dal scisma, dicono che sia stato spazzato via (sono qui ci sarebbero 2mila morti e dove sono deceduti i tre alpinisti trentini N.d.R.). Lì, ero stato qualche settimana fa. Sappiamo com’è conformato il Nepal, ora le comunicazioni sono difficilissime, le strade sono interrotte e piove.

I soccorsi sono infatti ostacolati dalla distruzione di molte vie di comunicazione e questo pregiudica gli aiuti e il salvataggio di molte vite umane.  

Sono convintissimo che il numero delle vittime salirà, forse raddoppierà. Tanti villaggi non saranno più ritrovati; queste sono, purtroppo, le caratteristiche del territorio nepalese. Un popolo molto povero che ha subito una grande tragedia e sappiamo che il territorio è altamente sismico. Non è stata una sorpresa. Pensiamo che le grandi montagne dell’Himalaya si alzano di mezzo centimetro fino a un centimetro ogni anno. Se quella mola si muove, vuol dire che sotto ci sono potenze naturali enormi. Volevo partire adesso, ma sarei d’intralcio, meglio che vada più avanti per vedere con i miei occhi la situazione. Ora valuterò che cosa c’è da fare e decideremo quale altra iniziativa di sostegno da prendere.

 

L’Associazione CiaoNamastè, visto lo sconvolgente terremoto del 25 aprile che ha distrutto il Nepal, nell’assicurare i propri soci e amici che la Scuola primaria e l’adiacente Punto medico nel villaggio di Randepu non hanno subito danni, ha deciso di aprire un conto corrente separato, esclusivamente dedicato alla raccolta di aiuti per un sostegno concreto ai danni del terremoto. Si cercherà di individuare dove destinare i fondi raccolti tramite il signor Bhim Basnet, probabilmente nella ricostruzione di una scuola caduta o altro sostegno che verrà presentato ai soci tramite un’assemblea straordinaria e divulgato sui giornali locali.

Grazie a tutti coloro che contribuiranno a questa nuova iniziativa.

C/C presso la Cassa Rurale Pinetana Fornace e Seregnano

Causale: Ciaonamastè per i terremotati del Nepal

IBAN : IT 51 M 08316 34330 000000019900

 

  27 Aprile 2015
Centro per la Cooperazione Internazionale
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Osservatorio balcani e caucaso