Le associazioni trentine presentano progetti per affrontare l'emergenza profughi

Le associazioni trentine presentano progetti per affrontare l'emergenza profughi

Le associazioni trentine presentano progetti per affrontare l'emergenza profughi, approvati nell'apposito bando della Giunta Provinciale

Con la collaborazione dell'Assessorato alla Cooperazione allo Sviluppo e la Giunta della Provincia Autonoma di Trento, IPSIA (organizzazione non governativa de le ACLI Trentine), EDUS – Educazione e Sviluppo, Associazione Speranza – Hope for children, Associazione Microfinanza e Sviluppo e ACAV promuovono diversi progetti di cooperazione internazionale per affrontare l'emergenza profughi in Trentino, Europa e in Africa, in coerenza con le nuove direttive che la PAT si è data.

 

1) IPSIA del Trentino in Serbia e Mali

 

a) Il progetto “Emergenza rifugiati sulla Western Balkan Route” viene realizzato nel confine tra la Serbia e la Macedonia. A Presevo, in Serbia, si tratta di un intervento umanitario con l'obiettivo di ridurre il disagio dei rifugiati e dei migranti (circa 650.000 persone, 6.000 arrivi al giorno) durante il loro viaggio e soggiorno in Serbia lungo la Western Balkan Route / la rotta balcanica occidentale.

In partenariato con la Caritas Serbia, IPSIA del Trentino vuole garantire migliore accesso e distribuzione degli aiuti umanitari (cibo, materiale igienico sanitario, protezioni dagli agenti atmosferici) in particolare per i gruppi vulnerabili (anziani, donne, bambini) della popolazione migrante migliorando al contempo anche la logistica e i servizi di supporto sociale nei centri di registrazione e transito.

 

b) In Mali IPSIA del Trentino sta ristrutturando un albergo in una area “pacificata” nei pressi di Sevaré. Trattasi di una zona abbandonata negli ultimi anni a causa sia di ebola che di guerra. L'obiettivo è quello di dare ospitalità ad una cinquantina di ragazze di famiglie che vivono in zone di guerra e che sarebbero altrimenti impossibilitate a frequentare la scuola. Il progetto “Hotel de la Paix” è su proposta della associazione locale Giru-Yam. Alla base l’idea che la cultura, la scuola e il lavoro possono arginare il terrorismo, contrastare gli estremismi religiosi e migliorare le condizioni di vita delle donne.

 

2)  EDUS – Educazione e sviluppo in Libano

In Libano, a causa della grave crisi siriana in atto, sono arrivati oltre un milione di profughi siriani. Il progetto prevede di realizzare attivitĂ  formative e di accompagnamento a supporto di due tipologie di utenti: 40 donne siriane profughe; 40 uomini, tra cui profughi siriani e libanesi di umili condizioni. Le donne impareranno l'arte della tessitura di tappeti; gli uomini saranno coinvolti in lavori socialmente utili (pulizia di spazi pubblici, piccole manutenzioni...).

3)Associazione Microfinanza e Sviluppo in Libano

Il progetto “Microcredit for a better life” si realizza nel campo profughi di Bar Elias, in Libano, abitato da famiglie siriane (circa 340 famiglie, 1.300 persone). L’intervento, in partenariato con Oxfam Italia e il partner locale Urda, prevede la costituzione di una cassa mutualistica di risparmio e credito per favorire la nascita di attivitĂ  produttive all’interno del campo. Dopo un'analisi preliminare della situazione, saranno individuate 30 famiglie quali beneficiarie del programma di educazione finanziaria e di partecipazione al fondo per lo sviluppo di attivitĂ  imprenditoriali. 

 

4) Associazione Speranza – Hope for children in Serbia

L'enorme afflusso di rifugiati provenienti dal Medioriente (soprattutto Siria, Afghanistan e Iraq), che utilizzano la rotta balcanica per raggiungere l'Europa, mette a dura prova le capacitĂ  dei Paesi di destinazione e transito. Il progetto prevede di alleviare le sofferenze dei rifugiati, di passaggio in Serbia, attraverso la distribuzione di beni di prima necessitĂ  (cibo, bevande, scarpe, prodotti per l'igiene). La distribuzione sarĂ  effettuata da volontari dell'associazione e del partner locale con la loro presenza anche ai confini della Macedonia, Bulgaria e Croazia dove transitano i rifugiati.

 

5) ACAV in Sud Sudan

Il progetto vuole dare una prospettiva di sviluppo ai profughi, agli sfollati interni ed alle comunitĂ  ospitanti presenti a Morobo in Sud Sudan, in modo che possano vivere con dignitĂ  senza dover scappare ulteriormente dai luoghi di provenienza. 4000 persone tra rifugiati e abitanti delle comunitĂ  ospitanti riceveranno formazione agricola e strumenti per avviare una attivitĂ  generatrice di reddito; 300 ragazze rifugiate riceveranno formazione professionale al fine di un riscatto sociale che passa attraverso la possibilitĂ  di un lavoro.

 

Come ricaduta sul territorio trentino, le associazioni stanno realizzando una serie di attività nelle scuole e con il pubblico in generale. Sono previste, ad esempio, presentazioni dello spettacolo teatrale “Scacco matto Afghanistan” realizzato da un gruppo di adolescenti italiani e immigrati con la regia di Michele Trotter e Pisana Cersosimo. Verranno anche promosse serate pubbliche per approfondire temi legati all'emergenza profughi e immigrati in partenariato con il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale e associazioni di immigrati, come "All'Ombra del Baobab” che ha un negozio etnico nelle vicinanze del Centro Turistico ACLI - CTA in via Roma.

Conferenza Stampa:

Martedì, 1 Marzo

ore 12.00

Centro per la Formazione alla SolidarietĂ  Internazionale

Vicolo S. Marco, 1 - Trento

 

Partecipano:

Sara Ferrari – Assessora alla Cooperazione allo Sviluppo

Fausto Gardumi – Presidente delle ACLI Trentine

Fabio Pipinato – Presidente di IPSIA del Trentino

Fofana Sama Makan – Rappresentante di All'Ombra del Baobab, del Mali

Carlo Fedrizzi- Rappresentante di EDUS – Educazione e Sviluppo

Gaetano Turrini - Rappresentante dell'Associazione Speranza – Hope for children

Edoardo Scalco - Rappresentante dell'Associazione Microfinanza e Sviluppo

Elisabetta Bozzarelli - Rappresentante di ACAV

  01 Marzo 2016
Centro per la Cooperazione Internazionale
Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani
Osservatorio balcani e caucaso